• Frontiere-Grenzen

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Al via la 10^ edizione, Helena Janeczek in Giuria, 4.000 euro il 1° premio

È diventato, nel corso degli anni, uno degli appuntamenti culturali più importanti e attesi a cavallo delle Alpi. E per la sua decima edizione Frontiere - Grenzen, il premio letterario delle Alpi, mette in campo una serie di importanti novità. A partire dalla presenza in giuria di Helena Janeczek, Premio Strega, 2018, una delle scrittrici più conosciute e amate, dentro e fuori dal nostro Paese.

Il suo arrivo coincide con una scelta ancora più internazionale, e coraggiosa, degli organizzatori: estendere la partecipazione al Premio a tutte le Regioni italiane e a tutti i Paesi europei che confinano con le Alpi. E dunque Friuli Venezia Giulia, Veneto, Trentino Alto Adige, Lombardia, Valle D'Aosta, Piemonte e Liguria; Slovenia, Austria, Germania (Baviera), Liechtenstein, Svizzera, Francia (Alvernia e Provenza) e Principato di Monaco.

Il regolamento di Frontiere - Grenzen ribadisce che si tratta di un premio letterario a tema libero per racconti brevi, aperto a tutti i generi della narrativa contemporanea, dal racconto tradizionale a nuove sperimentazioni linguistiche, dal thriller al fantastico, dall'horror alla fantascienza, dall'epistolario al racconto rosa, al testo teatrale.
Altra significativa novità: si potrà partecipare al Premio con racconti in lingua italiana, tedesca, francese e slovena. E dunque da bilingue, come è stato per nove edizioni, il Premio diventa quadrilingue, per ancora meglio assecondare il desiderio di superare frontiere e confini per camminare verso l'incontro di popoli e culture.

Due le sezioni: quella per racconti brevi, editi a partire dal 2015 compreso, che aumenta il montepremi per l'unico vincitore a 4.000 euro, mentre all'unico vincitore della categoria racconti inediti andranno 2.000 euro (per questa sezione ci saranno anche tre segnalazioni). Il termine per la presentazione dei racconti è fissato a venerdì 7 giugno 2019, mentre la premiazione è in programma sabato 26 ottobre a Primiero San Martino di Castrozza.

Nel corso della cerimonia di premiazione verrà anche conferito il Premio alla memoria di Peter Oberdörfer, per anni giurato del Premio, prematuramente scomparso. Il riconoscimento a suo nome, del valore di 1.000 euro, verrà assegnato ad una persona o ad una associazione che a giudizio di Frontiere-Grenzen abbia saputo interpretare al meglio i valori che animavano lo spirito libero e poliedrico di Peter . Uno spirito capace di esprimersi nella parola scritta, nel gesto teatrale, nella ricerca musicale, nel rispetto degli altri, in una passione sempre rinnovata.

In giuria Carlo Martinelli (presidente), Helena Janeczeck, Pietro De Marchi, Lisa Ginzburg e Stefano Zangrando.

Ad organizzare il concorso l'Associazione culturale "La Bottega dell'Arte" in collaborazione con le biblioteche trentine di Primiero e Canal San Bovo e l' Associazione Scrittori Sudtirolesi.
Partecipano: Convenzione delle Alpi, Provincia autonoma di Trento, Regione autonoma Trentino - Alto Adige, Comunità di Primiero, Comuni di Primiero San Martino di Castrozza e Canal San Bovo, Cassa Rurale Dolomiti di Fassa Primiero e Belluno, Cassa Centrale Banca Credito Cooperativo del Nord Est, Azienda per il Turismo San Martino di Castrozza - Passo Rolle Primiero e Vanoi, Primiero Energia S.p.a., B.I.M. Brenta.

Marino Magliani, scrittore tra mondi

Marino Magliani, narratore e traduttore, è stato l'ultimo vincitore nella sezione editi del premio letterario regionale plurilingue Frontiere-Grenzen.

Nei suoi ultimi lavori Marino Magliani, di radici liguri ma da anni stabilitosi (o quasi) vicino ad Amsterdam, si era concesso esplorazioni in territori narrativi meno convenzionali rispetto ai romanzi che avevano segnato i suoi esordi e i loro primi sviluppi. Più dei racconti di Carlos Paz e altre mitologie private (2016, dal quale è tratto il racconto premiato al Frontiere-Grenzen), che testimoniavano la persistenza, nella misura breve, di un mondo poetico esteso fra gli aspri declivi della Val Prino, l'Olanda come nuova "casa" e un mondo ispanico oscillante fra i due lati dell'Atlantico, è nelle prose raminghe e a tratti walseriane di Canale Bracco (2015) e Soggiorno a Zeewijk (2014), come in parte ne L'esilio dei moscerini danzanti giapponesi (2017), che Magliani sembrava aver imboccato la via della peregrinazione attenta, con una preferenza per le periferie dunose della capitale olandese e un anelito nostalgico che guardava, per lo più da lontano, alla terra d'origine… » leggi l'articolo completo di Stefano Zangrando su salto.bz

La 9^ Rassegna Letteraria di Frontiere "Colonialismo e migrazione"

"Siamo sempre lo straniero di qualcun altro.
Imparare a vivere insieme è lottare contro il razzismo."
(Tahar Ben Jelloun)


Sin dai primordi, l'essere umano è in continua migrazione. Gli uomini non sono mai stati geneticamente isolati gli uni dagli altri, bensì sempre in continuo mescolamento.
Tutti possediamo lo stesso corredo genetico e tutti i non-africani di oggi discendono dalle poche migliaia di esseri umani dalla pelle scura che lasciarono l'Africa orientale circa 50mila anni fa.

La teorizzazione invece di livelli razziali differenti ha permesso di "giustificare" fenomeni come la schiavitù e il colonialismo.

Il colonialismo è la storia di Paesi saccheggiati, di popoli sottomessi a forza, di ricchezze naturali depredate; quello che si vorrebbe cancellare, seppellire nel dimenticatoio, è il terrorismo di Stato in cui si è spesso trasformato: sono le stragi di civili, le città e i villaggi dati alle fiamme, le popolazioni deportate, le fosse comuni, le pulizie etniche.
E tutto questo anche in nome di una "missione civilizzatrice" verso popolazioni ritenute barbare.

Negli ultimi anni il fenomeno del "land grabbing" (accaparramento della terra) ha assunto proporzioni note e gigantesche.
I Paesi ricchi chiedono cibo e biocombustibili ai paesi poveri; in cambio di una "mancia" comprano ogni cosa: case, villaggi, pascoli, acqua se c'è.
È il neocolonialismo di oggi.

"I migranti che a milioni oggi traversano la Terra per bussare alle porte dei Paesi ricchi vengono anche a recuperare parte di quanto è stato loro sottratto." "Il razzismo è una malattia, porta a manifestazioni profondamente antisociali". (L. L. Cavalli Sforza, genetista) .

Depliant rassegna completa

Nona edizione, vincono Marino Magliani e Daria De Pellegrini

Marino Magliani per le sezione racconti editi e Daria De Pellegrini per i racconti inediti. Ecco i vincitori della nona edizione di Frontiere - Grenzen, il Premio letterario delle Alpi. La cerimonia di premiazione oggi in Primiero, nella suggestiva cornice di Palazzo Scopoli, a Tonadico. Una cerimonia segnata dal ricordo di Peter Oberdörfer, prematuramente scomparso nel febbraio di quest'anno e per oltre quindici anni nella giuria del premio in rappresentanza dell'Associazione scrittori sudtirolesi della quale era presidente. Lo hanno ricordato, con l'inevitabile commozione, tutti i membri della Giuria - Carlo Martinelli, Pietro De Marchi, Lisa Ginzburg e Stefano Zangrando - che hanno poi illustrato l'andamento di questa nona edizione e hanno dialogato con i vincitori. Significativa la presenza di Dieter Oberdörfer (fratello di Peter), organista, vocalista e compositore che ha voluto accompagnare la cerimonia eseguendo dei brani musicali al pianoforte.

Ribadito il radicamento di Frontiere - Grenzen nel panorama delle competizioni letterarie: anche in questa edizione sono stati ben 104 i partecipanti - per le due sezioni: editi ed inediti. Una curiosità: il 70% dei partecipanti è venuto a conoscenza del premio, che ha cadenza biennale, attraverso internet.

Marino Magliani si è dunque aggiudicato - con "Sabbia" - il premio per i racconti editi. Si tratta di un autore non nuovo ad importanti riconoscimenti, tra i quali, l'anno scorso, il premio letterario Francesco Gelmi di Caporiacco. Ligure, vive una parte dell'anno in Olanda e all'attività di romanziere, affianca quella di sceneggiatore di graphic novel (una su tutte, la sceneggiatura di "Sostiene Pereira", da Antonio Tabucchi, coi disegni di Marco D'Aponte), e quella di traduttore dallo spagnolo. Il suo "Sabbia" racconta di un uomo che cerca il mare, e le parole per dirlo. È una terza persona, ma è «l'essere che aspettava le parole»: un alter ego che rimembra, nomina, descrive. A volte attinge dai libri, dai suoi autori, liguri e non, ma è soprattutto «il giro delle cose» a nutrire il suo sguardo e il suo anelito. Ed è la sabbia, infine, a rivelarsi tenue trait d'union fra i tempi della vita. Nelle motivazioni del premio oggi assegnatogli si legge che quella di "Marino Magliani è la narrazione sommessa e altamente poetica di una condizione esistenziale sospesa tra vita e memoria, appartenenza e altrove, dove mare e sabbia sono elementi di coesione e continuo riflusso, tanto sul piano tematico quanto su quello strutturale. Una prosa che unisce nitore e senso dell'indefinito in una lucida vaghezza, affilata nei dettagli e capace di lampi stilistici sorprendenti".

Daria De Pellegrini, vincitrice della sezione inediti con "Das Ersatzkind", vive a Mel, in provincia di Belluno. È autrice di romanzi e di racconti con i quali ha già riscosso importanti riconoscimenti. A Frontiere - Grenzen si è imposta con un racconto ambientato in un paesino della Baviera. Dove un uomo tedesco e una donna italiana hanno fatto amicizia e capita che vadano a passeggiare insieme in campagna. Lei è un'insegnante di italiano all'estero, lui un fotografo che lavora a Berlino. A poco a poco ci viene rivelato il tremendo segreto che l'uomo si porta dentro fin dall'infanzia: i suoi genitori l'hanno messo al mondo solo per sostituire un fratello morto tragicamente subito dopo la fine della guerra. A convincere la giuria "l'arte della concisione, la pregevole tensione narrativa, che cresce per piccole addizioni, fino alla catastrofe finale, quando si aggiungono ulteriori elementi di strazio e disincanto a quelli che si sono addensati nelle pagine precedenti".

Al secondo e terzo posto nella sezione inediti rispettivamente il veronese Davide Coltri con "Il Dado" e la viennese Claudia Oblok con "Europaische Wasser", a ribadire la caratteristica che rende Frontiere-Grenzen particolare, visto che vi si può partecipare con racconti scritti sia in italiano che in tedesco.

Alla feltrina Chiara De Bastiani con "Come una madre" il Premio speciale Cassa Rurale Valli di Primiero e Vanoi.

Sette, infine, i racconti segnalati nella sezione inediti: "La ballata dei ragazzi tranquilli" di Sibilla De Stefani (Zurigo), "La rincorsa" di Vincenzo Todisco (Grigioni, Svizzera), "La cadenza imperfetta" di Gianni Gandini (Genova), "Sentimento dei barbari" di Nicholas Pasqualini (Rovereto), "Leggendo Clarice Lispector" di Adriana Paolini (Trento), "Ciascuno nel proprio ordine indipendenti e sovrani" di Cinzia Piciocchi (Trento), "Ai confini del nulla" di Camilla Bernardi (Bressanone).

Guarda e leggi tutti i racconti

Esce una nuova edizione di "Autismi" di Giacomo Sartori, vincitore di Frontiere

settembre 2018 • Beh, noi di Frontiere Grenzen un poco orgogliosi siamo. In giuria è appena entrata Helena Janeczek, e già ci siamo capiti. abbiamo da poco scritto che Lisa Ginzburg - nostra giurata da sempre, praticamente - è in libreria con una "rilettura" di Frankestein, Marsilio, che le sta procurando alte lodi. Abbiamo detto che Marino Magliani, vincitore dell'ultima edizione, ha appena pubblicato con Casa Editrice Chiarelettere. Ma vogliamo dimenticare che Giacomo Sartori, primo vincitore del Frontiere Grenzen sezione editi, è in libreria con una nuova edizione di "Autismi", Miraggi Edizioni mentre il suo "Io sono Dio" è stato appena tradotto in inglese?

Helena Janeczek, vincitrice premio Strega, entra nella giuria di Frontiere

luglio 2018 • La decima edizione, nel 2019, vedrà protagonista anche la vincitrice del Premio Strega con "La ragazza della Leica"
Quella del 2019 sarà la decima edizione di Frontiere - Grenzen, il Premio letterario delle Alpi, organizzato dall'Associazione culturale "La Bottega dell'Arte" in collaborazione con le biblioteche di Primiero e Canal San Bovo e l' Associazione Scrittori Sudtirolesi. Un traguardo importante, reso ancora più significativo dalla notizia che Helena Janeczek, la scrittrice che pochi giorni fa ha conquistato il Premio Strega con il romanzo "La ragazza della Leica", ha accettato di fare parte della giuria. Affiancherà dunque gli altri componenti nella scelta dei racconti vincitori di Frontiere - Grenzen, appuntamento biennale e bilingue che negli anni si è imposto come uno dei momenti culturali più attesi e seguiti dell'arco alpino.

Grande la soddisfazione degli organizzatori per la scelta della scrittrice nata a Monaco di Baviera e che vive in Italia da oltre trent'anni e della quale, all'indomani della vittoria allo Strega, si è scritto che "ci sono, e non da oggi, scrittori e scrittrici come Janeczek che già mescolano mondi e aprono frontiere, perché sono essi stessi frontiere aperte, da attraversare mille e mille volte, in lungo e in largo". Helena Janeczek entra a far parte di una giuria che negli anni ha potuto contare su scrittori quali Joseph Zoderer, Carmine Abate, Alessandro Tamburini, Antonia Arslan e Peter Oberdorfer e che oggi è composta da Carlo Martinelli (presidente), Pietro De Marchi, Lisa Ginzburg e Stefano Zangrando.

Nel 1997 ha pubblicato con Mondadori, "Lezioni di tenebra," la sua prima opera di narrativa in italiano oggi disponibile in una nuova edizione per i tipi di Guanda e che affronta a partire dall'esperienza autobiografica, il tema della trasmissione di madre in figlia di una memoria tabù segnata dalla deportazione della madre a Auschwitz. Con il suo libro d'esordio ha vinto il Premio Bagutta Opera Prima e il Premio Berto. "Cibo" (Mondadori, 2002) è invece un mosaico romanzesco di storie che indagano il rapporto, felice o problematico, di donne (e uomini) con il cibo, il corpo e i desideri e le memorie che vi si intrecciano.

"Le rondini di Montecassino" del 2010 (Guanda) è un romanzo che intreccia fiction e non-fiction, collegando continenti e spaziando tra l'oggi e la battaglia del '44, per scandagliare il portato e il lascito della Seconda Guerra Mondiale attraverso le storie dei reduci e dei loro discendenti. Con quest'opera, ha vinto il Premio Napoli, il Premio Pisa e il Premio Sandro Onofri.

"La ragazza con la Leica" (Guanda, 2017) è il suo terzo romanzo, ambientato nella Spagna degli anni '30 e con protagonista Gerda Taro, una fotografa tedesca nota per i suoi reportage di guerra, caduta su un campo di battaglia nel 1937, conosciuta per essere stata la compagna di Robert Capa con cui stabilì un forte sodalizio professionale. Con questo romanzo, da mesi nelle classifiche dei libri più venduti, oltre al Premio Strega - era dal 2003 che una donna non si aggiudicava il più ambito premio letterario italiano organizzato da 72 anni dalla Fondazione Bellonci - si è aggiudicata anche il Premio Bagutta.
Helena Janeczek è cofondatrice del blog letterario Nazione Indiana, ha collaborato con Nuovi Argomenti, Alfabeta2 e Lo Straniero e ha lavorato nell'editoria come consulente per la narrativa straniera. A Gallarate, dove vive con suo figlio e due gatti, organizza il festival letterario SI Scrittrici Insieme.

A Helena Janeczek, un grande benvenuto nella "famiglia" di Frontiere-Grenzen.

Esce un altro libro di Marino Magliani, vincitore dell'edizione 2017

settembre 2018 • Il vincitore della sezione editi della nona edizione di Frontiere Grenzen, Marino Magliani, torna in libreria con un importante romanzo, Prima che te lo dicano altri, pubblicato da Chiarelettere.

Nuovo romanzo di Lisa Ginzurg, nostra Giurata

Nuovo libro per Gianfranco Mattera, vincitore di Frontiere

Gennaio 2018 • Nel 2013 aveva vinto il primo premio a Frontiere Grenzen, sezione racconti inediti. adesso Gianfranco Mattera approda ad una casa editrice nazionale con una raccolta di racconti, "Brutte storie, bella gente" da pochi giorni nelle librerie. Noi ne siamo orgogliosi

Sprachspiele / Linguaggi in gioco 2017, una serata per ricordare Peter

Dal 12 al 15 ottobre 2017 si terrà a Merano la settima edizione del festival letterario interdisciplinare Sprachspiele/Linguaggi in gioco. Autori e autrici, musiciste e musicisti, artisti e artiste, performer e blogger faranno incontrare letteratura, film e musica, creando dialogo e sinergie tra le diverse discipline artistiche e della parola. “Linguaggi in Gioco” è da sempre una festa nomade che si tiene in diversi luoghi della città o nei suoi dintorni, dove si crea intesa fra le diverse generazioni. Il Festival è organizzato da SAAV (Südtiroler Autorinnen und Autorenvereinigung – Associazione delle autrici e degli autori altoatesini), il Centro per la Cultura e la Comunicazione ost west club est ovest, il Südtiroler Künstlerbund e l’associazione culturale Pro Vita Alpina.

Come preludio del Festival, si terrà giovedì 12 ottobre alle ore 17, nel parco del Castello Kallmünz presso piazza Rena un concerto del gruppo MitEinAnders, composto da persone con o senza disabilità che si divertono a fare musica insieme (in caso di pioggia, il concerto si terrà presso il Centro per la Cultura Mairania). A seguire, nell’ambito di un “vernissage con torcia elettrica” verrà inaugurata la mostra “Überall ist Wunderland“ (Il Paese delle Meraviglie è ovunque): nel parco di Castel Kallmünz si potranno ammirare le casette per uccelli di Christian Yeti Beirer e nani da giardino dell’officina di idee artistiche dell’associazione Freistaat Burgstein e di magic garden. L’introduzione sarà a cura di Jul Bruner Laner.

Nel corso dell’inaugurazione verrà presentata la nuova edizione della rivista Kulturelemente, con un fulcro tematico che ruota attorno alla nuova letteratura altoatesina e alle precedenti edizioni di Sprachspiele / linguaggi in gioco, in ricordo dell’autore, attore e regista Peter Oberdörfer, cofondatore e organizzatore del Festival recentemente scomparso (1961 – 2017).

 

Venerdì 13 ottobre 2017, la ridda culturale e letteraria avrà inizio alle ore 16:30 con la performance “Stadtmarsch Opus 4”, con assolo di scettro e tamburo di e con Bruno Schlatter e la percussionista della band Punkcakes Brigitte; partenza dalla libreria Alte Mühle. Sempre nello stesso luogo, si terrà a partire dalle 18:00 una serata letteraria con la giovane autrice Lena Wopfner. A seguire, l’autore Leonhard F. Seidl presenterà il suo nuovo romanzo criminale “Fronten”. Si prosegue poi a partire dalle 20.15 al Club Est Ovest con il WildWildOstWestSlam moderato da Lene Morgenstern con ospite lo slammer Marvin Weinstein da Berlino.

La matinée di sabato 14 ottobre 2017 inizia alle ore 11 all’Hotel Aurora con Jan Decker che leggerà dal suo romanzo “Der lange Schlummer”. Il sabato sera al Theater in der Altstadt sarà, invece, dedicato a Peter Oberdörfer a partire dalle 20:30. “Meine Augen sind meine Heimat” è il titolo della proiezione cinematografica, lettura e discussione con accompagnamento musicale con protagonisti, tra gli altri, Matthias Dusini, Marcello Fera, Dieter Oberdörfer, Johanna Porcheddu, Oswald Waldner, Elisabeth Tauber e Sepp Mall.

Il Festival si concluderà domenica mattina, dalle ore 10:00, con la presentazione di un libro per bambini (dagli 8 ai 12 anni) presso il Centro Giovani Strike Up. Vengono presentate e lette storie che riguardano Merano, tratte dal libro “700xM – Storie e leggende. Geschichten und Legenden“, di Marcel Zischg e Andrea Valente, interpretate da Marcel Zischg e Francesca Morrone. Il libro è nato su iniziativa della Biblioteca Civica in occasione delle celebrazioni per i 700 anni della città.

Tutte le informazioni sul programma di Sprachspiele/Linguaggi in gioco 2017, insieme a fotografie e video del suo svolgimento, si potranno trovare al blog www.sprachspiele.it, che documenta il festival in parole ed immagini fin dalla sua creazione.

Il festival è organizzato dal team di Linguaggi in Gioco: Sonja Steger, Christine Kofler, Haimo Perkmann, Florentine e Gerhard Prantl. Il Festival trova realizzazione grazie al sostegno del Comune di Merano e delle Ripartizioni Cultura della Provincia di Bolzano e del Land Tirol, nonché di numerosi altri partner.

104 racconti in lizza, la giuria al lavoro per scegliere i racconti vincitori

18 settembre 2017 • In dirittura d'arrivo il lavoro della giuria della nona edizione di Frontiere - Grenzen, il premio letterario delle Alpi. A confermarne il radicamento nel panorama delle competizioni letterarie, il fatto che anche in questa edizione sono ben 104 i partecipanti - per le due sezioni: editi ed inediti - 11 dei quali con racconti in lingua tedesca.

La grande maggioranza dei racconti è arrivata dall'Italia ma hanno partecipato anche da Austria, Germania, Lichtenstein, Slovenia e Svizzera. Tra le province italiane le più "gettonate" nell'ordine sono Trento, Belluno, Bolzano, Verona e Treviso.

Una curiosità: il 70% dei partecipanti è venuto a conoscenza del premio attraverso internet. La cerimonia di premiazione è in programma sabato 18 novembre a Primiero. In giuria Carlo Martinelli (presidente), Pietro De Marchi, Lisa Ginzburg e Stefano Zangrando. Ad organizzare il concorso l'Associazione culturale "La Bottega dell'Arte" in collaborazione con le biblioteche trentine di Primiero e Canal San Bovo e l' Associazione Scrittori Sudtirolesi e la partecipazione della Provincia autonoma di Trento.

Gli amici di «Frontiere Grenzen» piangono la scomparsa di Peter Oberdörfer

10 febbraio 2017 • La notizia, inaspettata e dolorosa, è arrivata ieri, dall'ospedale di Merano. Dove, in poche settimane, una malattia si è portata via Peter Oberdörfer. Aveva 56 anni e dal 2005, dalla terza edizione, era uno dei componenti della Giuria di Frontiere Grenzen, il premio letterario delle Alpi. Per oltre dieci anni, al fianco di Joseph Zoderer, è stato lo sguardo «tedesco» sul nostro premio, che del bilinguismo ha fatto la sua bandiera. Nel premio portò l'esperienza dell'Associazione degli Scrittori Sudtirolesi (SAV) che per anni lo vide protagonista. Quando arrivò nella nostra squadra, ci parve un folletto uscito da qualche fiaba nordica. Diventò proverbiale la difficoltà di rintracciarlo, via email o via telefono. Ma quando c'era poi da discutere, da scegliere quali racconti premiare e quali no, il confronto con lui diventava un piacere. La sua energia, il suo sorriso, la sua modestia, la sua passione per la scrittura e per la lettura erano contagiosi. È stato per noi un privilegio aver condiviso importanti momenti con Peter. La famiglia di Frontiere Grenzen non lo potrà mai dimenticare. E ci piace ricordarlo con la biografia che lui aveva voluto comparisse sul sito del premio. Vi sono le tracce di una presenza culturale ricca e libera, mai banale, sempre in cammino, sempre in ricerca. Ciao Peter, che la terra ti sia lieve.

Gli amici di Frontiere Grenzen

 

Peter Oberdörfer

Era nato nel 1961 a Silandro, viveva a Merano. Formazione come attore a Vienna e Bologna (diploma nel 1986). Tra il 1987 e l`89 teatro di strada a Vienna, in Italia e Spagna. Nel 1988 gira il documentario «Ramo secco» sul treno in Val Venosta, che sta per essere chiuso. Nel 1990 fonda insieme a Giorgio Degasperi, Johanna Porcheddu e Karin Wallnöfer la compagnia teatrale Theater in der Klemme. Sperimentano la scrittura collettiva, così nascono il testo «Enantiodromia» (1990), sviluppato nel 1991, e lo spettacolo per bambini «toccata e fuga».

Nel 1991 la compagnia abbandona la scrittura collettiva. In seguito Peter Oberdörfer scrive tre testo teatrali, messi in scena da lui e con la sua partecipazione come attore: «Das Wunder» (1991), «Don Röschen» (1991) e «Grimmelot» (1994).

Nel 1995 viene prodotto una versione radiofonica di «Grimmelot». Nel 1995 Oberdörfer lascia il teatro. Lavora nel ambito della pedagogia teatrale, lavori in scuole e corsi di teatro e narrazione per adulti. Scrive racconti e saggi, pubblicati in riviste e antologie. Nel 2005 torna al teatro come regista e autore del pezzo «Die Temperatur der Wahrheit». Nel 2005 esce il suo primo romanzo «Gischt». Nel 2007 viene messo in scena il suo testo teatrale «Anna Jobstin». In autunno del 2008 esce il suo romanzo «Mauss».

Nel 2013 presenta il monologo «Kleist». Nel 2014 il monologo cabarettistico «Fragen?» (Domande?) Nel 2016 il monologo satirico «Grimm». Per il 2017 stava preparando una versione attualizzata di «Fragen?» Dal 2001 al 2015 è stato presidente della trilingue Associazione degli Scrittori Sudtirolesi (SAV).