Quarta edizione 2007 • vincitore premio Cassa Rurale seconda categoria

L'eclissi di Xi: viaggio di un raggio

Annalisa De Cia

Annalisa De Cia

Nata a Feltre (Bl) nel 1982, è cresciuta nel territorio della Valle di Primiero. Laureanda in Astrofisica e Cosmologia all' Università degli Studi di Bologna, ama esplorare i confini tra natura, scienza ed arte.

LE MOTIVAZIONI DELLA GIURIA

Il simpatico raccontino (genere: amore e fantascienza) si segnala soprattutto per la grande allegria linguistica, che mescola sapientemente gergo scientifico e stile sbarazzino, quasi da fumetto.

IL RACCONTO

Un raggio di luce può manifestare la sua duplice natura corpuscolare (di fotone) ed ondulatoria (di onda elettromagnetica) attraverso l’interazione con particelle o altri raggi di luce: questi urti possono deviare la direzione della sua traiettoria rettilinea di “corpo viaggiante” (scatter) o influenzare la frequenza della sua oscillazione (redshift o blueshift), che ne determina l’energia, il “colore”.
Durante un’eclissi di Luna parte della radiazione prodotta dal Sole viene deflessa dall’atmosfera terrestre e poi riflessa dalla superficie lunare prima di arrivare sulla Terra.

Elio, vibra e frulla, defibrilla,
come magma, brucia e bolle, folle,
erutta, sbotta e sbuffa, soffia,
sbatte, s’alza e spinge, stringe,
arde, tira espande, vince,
scoppia, scappa e scattera, libera!
– Wow! –, gridò Xi ancora eccitato riflettendo su tutta quella agitazione termica solare dalla quale era appena stato sputato fuori. Quanta forza, quanto vigore! Certo, ora capiva meglio a cosa si riferisse il neutrino Tau durante le serate passate insieme in quel localino jazz sotto la fotosfera, quando, ubriaco di quark, si lasciava andare a speculazioni di filosofia taoista. Diceva che il Sole era Yang, positivo, maschio, ma Xi non gli aveva mai dato troppo peso, pieno com’era di pregiudizi sui neutrini. Era questo, quindi, il principio di cui parlava Tau? Xi ne era quasi convinto, non aveva mai visto niente del genere: una gargantuesca creazione di fotoni sparati alla velocità della luce in ogni direzione dello spazio, un fenomeno straordinariamente potente e luminoso, di cui lo stesso Xi faceva parte. Anche Xi, allora, era Yang? Di certo l’orgoglio non gli mancava. Procedeva impettito, dritto e sicuro seguiva il suo cammino libero di fotone, voltandosi di tanto in tanto, per ammirare lo spettacolo delle lingue infuocate che si ergevano e si rituffavano sulla superficie del Sole che man mano si allontanava dietro di lui.
Tutto intorno il groviglio di onde e fotoni iniziava a districarsi ed i compagni di viaggio a farsi riconoscere. Era “gente che veniva da Chissaquando diretta a Chissadove”, Xi l’aveva sentito ripetere spesso dai vecchi protoni “che a trattare con quelli lì non sai dove vai a finire...” eppure... chi lo sapeva dov’era diretto Xi? E Xi, lo sapeva? Dentro di sè Xi sperava solo di continuare ad andarci con l’onda che viaggiava più o meno nella sua direzione, proprio là, sotto di lui; era da un po’ che Xi la osservava fluttuare nei suoi volteggi, così armoniosa e leggera, spiraleggiare sinuosa e spontanea, allegra e curiosa sorridere a tutti.
Erano già passati qualche paio di minuti, il Sole si mostrava sempre più lontano, con quella forma sferica che a Xi sembrava proprio perfetta: rinvigorito da quella visione, cuor di leone, Xi si rivolse a lei.
– Dove andiamo? – chiese forte Xi cercando di attirare la sua attenzione. – A vedere l’Universo, no? Come ti chiami? – ribatté lei continuando ondeggiare.
– Xi. – rispose fiero.
– Icsì? Icsi…e poi? Icsics? Icsipsilon? – insinuò lei maliziosa.
– No, solo Xi. – sussurrò candidamente Xi.
– Mmm, capisco. Io sono Lu, piacere di conoscerti, faccio cerchiiiii...– Lu stava ancora parlando quando si rituffò all’indietro con grazia a disegnare un altro giro.
– Valle a capire, le donne! – borbottò tra sé Xi un po’ perplesso, e riprese: – Lu! Dove arriveremo? –
– Arrivare? Io…chiedilo a quel Samurai lassù, sembra così determinato e consapevole, è un fotone energetico del ferro, mi ha detto di chiamarsi Ki. – Lu non ne sembrava intimorita, così Xi si fece coraggio e si rivolse a lui.
– Signor Ki! Signor Ki-san! Dove si arriva? – Xi cercò di essere cortese. Ki respirò sette volte con lentezza e recitò pacatamente: – La Via del Samurai va ricercata nella morte. Si mediti su questo. – e proseguì per la sua strada senza voltarsi ad aspettare risposta.
– Valli a capire, gli uomini! – borbottò tra sé Xi, nuovamente perplesso, immaginandosi già la Katana di Ki protendersi dal suo spettro. (Nota: la riga del ferro Fe K è un picco nella distribuzione energetica, detta spettro, dei raggi X.)
– Forse i vecchi avevano ragione… – proseguì Xi.
– Che vecchi? Le CBR? – chiese Lu, che tra un volteggio e l’altro non si lasciava sfuggire nulla.
– Le CBR? – si allarmò Xi – Ma non sono pericolose? –
– Ma no! È la Cosmic Background Radiation…sono le nonne! Sono quello che rimane dell’Universo primordiale. Loro sì che potranno aiutarti, hanno visto tutto! Eccone una, laggiù, sta salendo da queste parti! – Lu, raggiante in viso, indicava un’onda molto debole, ma caparbia, che a bassissima frequenza si avvicinava a loro.
Xi non perse tempo: – Mi scusi, signora CBR! Mi sente? Dove stiamo andando? –
La vecchietta rispose un po’ stizzita: – Mo senti sti gioveni d’oggi che impazienza! Io son bene dodici miliardi di anni che sforno delle gran lasagne di galassia in galassia, e mo qui hanno una gran fretta, che mi si ricorda solo per Crescentine e BoRlengo! – e se ne andò, pensando già alla prossima tigella.
– Ma valle a capire, pure le nonne! – pensò Xi sorridendo, ancora perplesso, ma intenerito.
– Pazza lei? Pazza Lu? Pazzo Tau? Pazzo Ki? Pazzo chi? Pazzo anch’io? – Xi si cullava al pensiero che forse, almeno in quell’angolo di Universo, un po’ pazzi lo erano tutti, o, meglio, tutti erano a loro modo particolari e diversi, e proprio lì stava il bello del mondo…un momento…il mondo! Erano passati quasi otto minuti ed eccola! Eccola davanti a loro, splendida come poche... la Terra!
Lu se ne era già accorta da un pezzo, il suo spiraleggiare si era fatto più irrequieto ed impaziente, era eccitatissima…, ma pure Xi iniziava a sentirsi strano, come stirato, ed il suo procedere diveniva turbolento: era l’atmosfera terrestre.
– Nuvola! – Lu era tanto estasiata che non esitò un attimo ad immergersi con risate di piacere in quel fresco e morbido biancore. L’ ultimo verso da laggiù che Xi poté udire fu: – Galapaaagooos!–.
Nella foga di quegli istanti brevissimi, Xi l’aveva persa, scatterato qua e là ad enorme velocità, ma col deflettere della sua traiettoria, questa volta si sentì stanco. Ebbe la conferma di perdere energia in modo anomalo quando, specchiandosi in una gocciolina d’acqua per la prima volta si vide…onda! E da verde oscillava giallo, e ancora arancione, e sempre più rosso…cosa stava succedendo?
– Per fortuna è buio... – pensò Xi, arrossito di redshift e di vergogna, – ...buio? –. Come poteva essere buio?
Non ebbe altro tempo di pensare prima di trovarsi, sbalordito, di fronte alla regina della notte: lei, la Luna, ormai vicinissima, riempiva il cielo come in una sorta di incantesimo, stregata e scura, come di rado, riflettendo quella luce rosso cupo di cui anche Xi faceva parte.
Xi scese poi sul Mare della Tranquillità a palparne la superficie, tanto dura da rimbalzarci indietro elasticamente, e trovò divertente invertire totalmente il senso sentendosi, per una volta, lunatico.
Ripensando al neutrino Tau, Xi riconobbe in sé Yin e tutto intorno…e pure di fronte: stava cadendo vorticosamente, vertiginosamente sulla Terra, sopra l’ Europa puntava le Alpi, verso una donna...
Era una ragazza, carne ed ossa, faccia all’insù, bocca socchiusa ed occhi verdi luccicanti e spalancati a godere dello spettacolo dell’eclissi di Luna.
Nell’attimo in cui Xi centrò l’iride i due sorrisero, riflettendo entrambi sulla meravigliosa complessità della natura.
Cervello, vibra e frulla, defibrilla,
come magma, brucia e bolle, folle,
erutta, sbotta e sbuffa, soffia,
sbatte, s’alza e spinge, stringe,
arde, tira espande, vince,
scoppia, scappa e scattera, libera!